Ott 312007
 

Finalmente il Papa ne ha detta una giusta. Ha esortato i farmacisti a fare obiezione di coscienza e a non vendere alcuni farmaci invisi a lui e alla chiesa (e secondo il Papa ovviamente invisi anche a “Lui”).

E’ giusto, ormai tutti hanno diritto a fare ciò che gli va di fare, non ciò che devono fare. Basta senso del dovere. Solo ciò che decidiamo di fare e non fare. Prima i medici possono rifiutarsi di fare certi interventi, di suggerire o ipotizzare certe possibilità, ora i farmacisti possono scegliere cosa vendere e cosa non vendere e chissenefrega delle necessità dei clienti.

Estendiamo il concetto, un medico cattolico dovrebbe rfiutarsi di aiutare pazienti non credenti, un pompiere cattolico dovrebbe spegnere incendi solo in case di cattolici, un commesso cattolico vendere solo ai cattolici…

Ma ovviamente dovrebbe valere anche il contrario, un medico laico non dovrebbe curare un cattolico, un pompiere non cattolico perché mai dovrebbe interevenire se bruciasse una chiesa o la casa di qualche cattolico?

E se…

…se prima di fare qualunque obiezione di cosicenza provassimo a fare obiezione di intelligenza?

Così quando sentiamo sparare stronzate di questo tipo potremmo dire: “Alt! Io faccio obiezione di intelligenza. La mia intelligenza mi obbliga ad obiettare a non accettare passivamente questi attentati al buon senso e alla civiltà.”

Cerchiamo di usare l’intelligenza come primo strumento per cercare obiezioni, prima ancora della coscienza.

 Posted by at 23:05 - 003
Ott 222007
 

La Ferrari ha vinto. Chissenefrega? Non sono un appassionato di formula 1, ma una cosa mi ha colpito in quest’annata bizzarra.

La MacLaren è stata accusata di spionaggio, trovata colpevole di aver rubato segreti industriali alla Ferrari ha perso il campionato costruttori, ma i piloti non sono stati puniti, con una sentenza un po’ discutibile si è detto che si era avvantaggiata si la squadra, ma non i piloti. I piloti correvano a piedi? Adesso che Raikkonen ha vinto, senza trucchi, senza piagnistei, ma con eleganza e freddezza la MacLaren ha accusato la BMW di aver utilizzato una benzina irregolare. Se la BMW venisse punita, la MacLaren di Hamilton si ritroverebbe due posti avanti e lui automaticamente vincitore del campionato. Ma come, in questo caso la benzina avvantaggerebbe anche i piloti oltre alle macchine? Sono solo i piloti MacLaren che corrono indipendentemente dalla macchina?

In pratica  il ladro (di tecnologie) accusa qualcun’altro di irregolarità per potersene avvantaggiare.

Forse avrebbero fatto una figura migliore stando zitti con le orecchie basse.  Invece no. E questo è tristemente indicativo del punto in cui è arrivato il mondo.

Chi ruba non solo non se ne vergogna, ma anzi si offende se qualcuno gli fa notare che dovrebbe restituire ciò che ha rubato. E poi cerca ulteriormente di riprenderselo con nuove tattiche, non si sa se delazione o truffa.

Il livello di “faccia da culo” a cui stiamo arrivando è incredibile. Ormai l’indicatore è fuori scala.

 Posted by at 23:03 - 002
Ott 222007
 

Watson, non l’amico di Holmes, ma il premio Nobel, quello che ha scoperto il DNA ha fatto qualche giorno fa una dichiarazione quantomeno bizzarra.

Sembra abbia dichiarato che gli africani sono meno intelligenti dei bianchi e che questo è dimostrato da tutti i test fatti fino ad ora. In un intervista ad un giornale britannico ha dichiarato di essere “profondamente pessimista sulle prospettive dell’Africa… tutte le nostre politiche sociali si basano sul fatto che la loro intelligenza sia come la nostra, mentre tutti i test dicono che non è così”

Questo ha scatenato un po’ tutti, reazioni di tutti i tipi da ogni parte.

In una trasmissione televisiva ho sentito dire che (cito a memoria) “i neri non sono certo meno intelligenti di noi, semmai sono migliori”.

Sono migliori…

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 Posted by at 22:29 - 978
Ott 192007
 

Leggo sul blog di Stefano Quintarelli dell’ ennesimo tentativo di minare la neutralità della rete. Vodafone e il gruppo Repubblica-Espresso hanno stretto un’ accordo per veicolare sulla rete Vodafone contenuti multimediali prodotti da Repubblica Radio Tv e Deejay ad un prezzo molto più basso rispetto a contenuti multimediali prodotti da altri.

A prima vista può sembrare un fatto poco importante, ma in realtà è il primo passo per il controllo della rete. Non ci credete? Benissmo, ma se vi dicessi che quando navigate in rete per leggere il blog del signor X non pagate nulla mentre per leggere quello del signor Y dovete pagare il traffico al vostro provider vi sembra già più preoccupante? Non è il signor Y che vuole farsi pagare (questo sarebbe perfettamente lecito), il suo blog è aperto, gratuito, ma è il provider che decide che l’ accesso a quel sito deve costare di più o (ma il risultato è lo stesso) che l’accesso all’altro sito deve costare meno.

Così le opinioni di Y saranno lette da poche persone, non importa quanto siano intelligenti ed interessanti perché visto che X è gratis…

E’ una forma di censura, blanda (per ora), ma neanche tanto. Stiamo lasciando che anche in rete ci dicano cosa guardare, cosa leggere, cosa pensare.

Negli USA il provider Verizon ha comunicato all’organizzazione NARAL (un’associazione che si batte per l’ aborto) che non avrebbe consegnato i loro messaggi di testo. E’ come se il vostro provider decidesse quali email consgenare e quali cestinare, o quali messaggi potete scrivere in chat e quali no.

Questo è il futuro che ci aspetta se non ci batteremo contro questi tentativi di impadronirsi della rete.

Nel mio piccolo penso che scriverò una lettera al direttore de L’Espresso per rescindere immediatamente il mio abbonamento. Non uso Vodafone, ma chi usa Vodafone potrebbe chiedere la portabilità immediata su un altra compagnia telefonica, comunicando all’ azienda il perché di questa decisione. Se i numeri saranno abbastanza grossi credo che Vodafone cambierà politica.

Un’ ultima considerazione, resta la tristezza che i primi a compiere queste schifezze (e ne vanno pure orgogliosi) siano quelli che si dichiarano ideologicamente di sinistra.

 Posted by at 12:48 - 575
Set 232007
 

Oggi ho scritto una lettera al direttore de La Stampa, riguardante la recensione di un libro di Dawkins apparsa su Tuttolibri, l’inserto culturale che si occupa appunto di libri.

Non posso ancora linkare l’articolo in questione perchè sul sito c’è ancora il tuttolibri della settimana scorsa, ma un plauso va comunque alla loro scelta di pubblicare con licenza Creative Commons.

Egregio Direttore,

ho letto con interesse la recesione al libro di Richard Dawkins “L’illusione di Dio” anche se più che di una recensione si tratta di una stroncatura totale.

Il recensore è Enzo Bianchi e immagino si tratti del priore di Bose, non di un omonimo. Se così è mi chiedo che senso abbia chiedere la recensione di un libro di questo genere ad una persona che a Dio e alla religione ha dedicato tutta la sua vita. Si è trattato di un clamoroso errore di chi ha assegnato questo compito a Bianchi? Oppure…

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 Posted by at 23:20 - 014
Set 202007
 

Tutti e due!” mi piacerebbe poter rispondere se qualcuno me lo chiedesse.

Invece pare che sia impossibile, almeno per il mio piccolo cervelino. Ogni volta che inizio ad usarne uno dimentico tutto quel (poco) che so dell’altro o vceversa. Ricordate il Principio di indeterminazione di Heisenberg? Di una particella non è possibile conoscere contemporaneamente posizione e velocità (detto molto semplicisticamente). Il mio cervello si comporta così con gli editors, o ne imparo uno o l’altro, non c’è modo di farli entrare entrambi.

 Posted by at 00:00 - 042
Set 072007
 

Lo spazio, almeno quello virtuale si sta espandeno rapidamente, ormai i MByte e i GigaByte costano poco o nulla. Lo spazio quindi non è un problema, se quello reale si restinge in compenso si espande a dismisura lo spazio on-line.
Caselle di posta senza limiti, spazio per i propri siti a pochi soldi, spazio per i blog… SPAZIO… non è più l’ultima forntiera come ai tempi della gloriosa Enterprise.
Però… cosa succede al tempo? Il tempo virtuale non conosce lo stesso fenomeno dello spazio.
Il tempo al contrario è sempre di meno, nel mondo reale, dove migliaia di impegni ti pressano continuamente da quando apri gli occhi la mattina a quando cerchi di chiuderli la sera. Ma va ancora peggio nel mondo virtuale. Proprio a causa di questa espansione dello spazio si assiste ad una contrazione del tempo. Ci sono troppe cose in interenet. Molte sono cazzate, ma ci sono anche fortunatamente moltissime cose interessanti, ma il tempo per cercarle, per leggerle e soprattutto per approfondire non c’è mai. Si corre sempre da una notizia all’altra, si pilucca un po’ qui e un po’ li. Alcuni stratagemmi cercano di aiutare nella selezione. I feed sono una trovata ottima, però anche se ti permettono di selezionare le informazioni che vuoi ricevere te ne portartano sempre di più. Quante volte una notizia trovata in un feed ha un link ad un altro blog, ad un altro sito ad un “altro mondo”? E dopo aver scoperto che anche questo secondo sito è interessante… lo si aggiunge al proprio aggregatore. E così ogni giorno si aggiungono altre notizie da leggere, idee che si possono solamente sbirciare, perché… il tempo è tiranno.
Non ci resta allora che sperare nel vero web semantico, quello in cui saranno i software stessi a leggere le notizie o gli articoli e a rielaborarli creando nuova conoscenza… che verrà letta solo da altri computer.
Uno scenario apocalittico? Forse no, del resto già è così poca la gente che davvero cerca di capire, è molto più semplice un mondo “point and click”.

 Posted by at 12:21 - 556
Set 042007
 

Spearate Reality

Perché delle ottime tecnologie non riescono a prendere piede e vengono magari dimenticate a favore di tecnologie decisamente inferiori che si diffondono in maniera globale?

E’ la solita vecchia storia del Video2000 contro VHS, o di tanti altri casi analoghi.

I “tecnocrati”, e con questa parola voglio indicare in maniera generica chi “fa” cose in ambito scientifico-tecnologico, quindi scienziati, ingenier, informatici, tecnici ecc., hanno un modo di vedere le cose totalmente diverso da quello di tutti gli altri.

Si tratta di due realtà separate. Quando sviluppate un progetto software a cosa pensate? Alle sua utilità, all’usabilità delle interfacce, all’estendibilità, alla facilità di manutenzione del codice e mille altre cose di questo genere? Continue reading »

 Posted by at 00:07 - 046
Ago 272007
 

Cos’è AIR? (Adobe Integrated Runtime)

Un sistema che permette di portare “rich internet application” sui desktop. Sembra bello però…

1) AIR è disponibile solo su alcuni sistemi operativi, quindi sarà Adobe a decidereDOVE le tue applicazioni gireranno.

2) AIR non è Open Source e questo significa molte cose, soprattutto che sarà sempre Adobe ad avere il controllo, il coltello dalla parte del manico.

Se voglio sviluppare applicazioni desktop che girino su molte piattaforme perché non usare Java? Lo so Java non è certo il linguaggio più bello del mondo, però è finalmente OpenSource, e ci sono applicativi di tutto rispetto sviluppati in Java, vedi ad esempiop Eclipse o NetBeans e posso scrivere applicazioni che hanno le stesse potenzialità delle applicazioni desktop vere e proprie.

E se non voglio usare il linguaggio Java… ci sono parecchi altri linguaggi implementati sulla JVM.

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 Posted by at 14:24 - 642