La settimana scorsa mi è capitato di vedere per la prima volta il dottor House, di solito mi limito a sentirlo mentre mia moglie lo guarda, ma per una volta l’ho guardato anch’io sbirciando sopra il monitor 😉
E mi ha colpito. Il dottor House ha alcune caratteristiche interessanti.
Spesso parlano della sua rudezza, della sua schiettezza che sconfina nell’antipatia, del suo modo di dire la verità senza curarsi di dire ciò che potrebbe invece renderlo simpatico agli altri.
Ma ciò che mi è sembrato interessante è stato il metodo di indagine (diagnosi) che ha utilizzato. Nella puntata della settimana scorsa il dottor House era alle prese con una possibile infezione su un aeroplano.
Per risolvere il caso prende in considerazione i fatti (sintomi), formula delle ipotesi, cerca di verificarle, costruisce delle teorie e soprattutto è pronto a rimettere tutto in discussione alla luce di nuovi fatti e non si fossilizza sulle teorie già formulate, pronto ad esplorare nuove direzioni e a formulare nuove ipotesi.
Questo si chiama metodo scientifico. Non è una cosa di cui si senta spesso parlare in televisione. E farne la base di un telefilm, o almeno di una puntata di un telefilm è una cosa che merita un encomio. La televisione è purtroppo piena di streghe, magie, miracoli e santi.
Sembra il palinsesto di una televisione medioevale e non si tratta solo di televisione, è un’atmofera che si respira ovunque, basta guardarsi attorno, perfino entrare in una libreria.
Io non ho nulla contro l’immaginazione e la fantasia, anzi, ho sempre amato la letteratura di fantascienza e fantasy, ma la quantità di libercoli mal scritti che trattano di esoterismo, miracoli e magie presenti negli scaffali di una libreria è sconfortante.
Speriamo che arrivino prima o poi rinascimento ed illuminismo.
Complimenti al dottor House e soprattutto agli sceneggiatori.