Me lo sono chiesto spesso, davo la colpa alla genetica, ma poi mi sono guardato intorno, ho visto metà degli italiani o anche più nelle mie medesime condizioni. Tutti hanno il naso più lungo e più sottile del normale. Se poi facciamo un confronto con il resto degli europei la differenza si vede ad occhio. Questione di razza? Macché razza, è questione di un’abitudine tutta italiana che perdura da ormai troppi anni, così tanti da aver inciso sulla fisionomia delle persone. Di quale abitudine parlo? Votare turandosi il naso!
Proprio così, ogni tanto il mio bisogno di cultura mi spinge a comperare perfino un libro. E così un giorno incuriosito dal volumetto visto sullo scaffale di una libreria l’ho comprato e mi sono messo a leggerlo.
Non che il tempo che riesco a dedicare alla lettura sia molto di più di quello che dedico alla scrittura, sono passati mesi dall’ultimo post e sto anche leggendo pochissimo.
Comunque sia il libro in questione è divertente, interessante, a tratti surreale, pur restando sempre ancorato ad una realtà tragica che di fatto si rivela più bizzarra della fantasia. Non vedo l’ora che esca anche il nuovo disco di Caparezza così corro subito a scaricarlo comprarlo.
Si, si lo so, scaricare musica è uno, anzi il principale problema del mondo moderno, quello che ci porterà tutti alla rovina, che distruggerà il modo di vita occidentale, rovinerà le famiglie, porterà pestilenze, guerre e distruzioni, scatenerà rivolte e farà impazzire la maionese.
Quindi il disco lo comprerò, però… in cambio voglio la garanzia che Caparezza comprerà il mio disco, se un giorno ne farò uno. E già che ci sono mi deve anche un libro visto che io il suo l’ho comprato.
Questa frase da “La fattoria degli animali” di Orwell è ciò che mi è venuto in mente leggendo le dichiarazioni di Prodi in seguito alla polemica sulla visita del Papa all’Università la Sapienza di Roma.
Il sonnolento Prodi ha finalmente dimostrato di avere le palle dicendo: “Nessuna voce deve tacere nel nostro Paese e a maggior ragione quella del Papa.”
A maggior ragione? A maggior ragione, beh certo perché il Papa in Italia è certamente uno di quelli ‘più uguali degli altri’.
Leggere i commenti dei politici italiani sui giornali di oggi mette un’enorme tristezza nel cuore. Leggete cosa dicono sul Corriere della sera e su Repubblica. Rasentano la follia. Anzi non si tratta di follia, si tratta di subordinazione totale alla Chiesa cattolica.
Volete sapere cos’è invece un paese civile? Leggete allora cos’ha risposto Zapatero alla Chiesa spagnola che attaccava il suo governo ed il suo operato. In un paese così sarebbe perfino possibile parlare di dialogo con la chiesa, ma in un paese sottomesso come l’Italia certamente no. Noi purtroppo viviamo in un paese così, viviamo in un paese in cui tutti si stanno stracciando le vesti per il povero Papa che non va più a parlare all’università. Continue reading »
Il Papa Benedetto XVI è stato invitato a parlare all’apertura dell’anno accademico all’università La Sapienza di Roma.
Sessantasette professori e scienziati hanno scritto una lettera al rettore contro l’invito del Papa, ritenendolo assai inopportuno, considerando che Ratzinger ha detto che il processo a Galileo “fu ragionevole e giusto”.
Ora mi pare chiaro che il processo a Galileo sia un simbolo della volontà di ingerenza della Chiesa in ogni campo, e in particolare della sua volontà di piegare la scienza alla fede.
Radio Vaticana parla di censura. Se questa è censura a questo punto direi che il Papa può parlare alla Sapienza a patto che in cambio un laico possa parlare la Domenica dalla finestra del Vaticano a fianco del Papa.
Affare fatto? Chi vi mandiamo? Qualche scienziato evoluzionista? Un ateo ovviamente. Prendete Dawkins? Preferite Odifreddi?
Come? Non vi va che qualcuno parli di laicità in Vaticano? Ma questa è censura!!!
Sapete che vi dico, per parafrasare Grillo… mavaffanculoooo!!!
premessa: non odio Microsoft in quanto ditta che fa profitti, ma per come ha scelto di farli, con politiche basate spesso su sopraffazione più che competizione.
Ma oggi ho un altro motivo per “odiarla”.
Microsoft si vanta di aver portato un computer in ogni casa e di aver dato a chiunque strumenti migliori. Ma in realtà non ha creato una vera alfabetizzazione informatica, ha fatto credere che chiunque possa usare un computer e peggio ancora amministrare un sistema o scrivere software senza una vera conoscenza delle cose, basta cliccare un po’ qui e li.
Come sapranno gli affezionati lettori del mio blog ho comperato un Mac, ora il Mac, almeno da Leopard in poi può essere formattato con un filesyste case-sensitive o case-insenitive. Poiche ho il dual boot con GNU/Linux ho optato per la versione case-sensitive, per avere maggiore compatibilità.
Provo ad installare Adobe Flash (regolarmente comperato e pagato e pagato molto!!!) e scopro che non va su filesystem case-sensitive!!!!
Ora questo sarebbe inaccettabile perfino per un programma shareware da 10$, ma da un programma pagato un bel po’ di soldi si dovrebbe sperare che fosse scritto un po’ meglio.
Ora che faccio? Non riformatto di certo per installare il loro software mal scritto, vuol dire che non userò Flash (la cosa non mi sconvolge molto in realtà).
Mi viene da chiedermi quante schifezze ci saranno in un codice simile? Se poi si considera che ogni nuova release ad esempio di Photoshop va più lenta delle precedenti…
E Microsoft che c’entra? C’entra perché per anni ha cresciuto gente che si trastullava conVB facendogli credere che programmare fosse facile, che bastasse trascinare qualche bottone e qualche controllo qui e li ed ecco fatto.
E i risultati si vedono.
quest’anno Babbo Natale mi ha portato un libro di Telmo Pievani, Creazione senza Dio.
Nulla di strano, ma quando ero piccolo invece di Babbo Natale c’era Gesù Bambino e sarebbe stato strano se Gesù Bambino avesse portato un libro che parla della sua non esistenza, o per essere più corretti della sua non necessarietà.
Snobbare i giornali sia di carta stampata che on-line è una moda di questi tempi in cui i blog sono ritenuti la frontiera dell’informazione. Detto fra noi non è che in genere i giornali facciano molto per dimostrare di valere qualcosa, però ogni tanto qualcosa di interessante lo scrivono, così io che sono vecchio proseguo nella mia abitudine invereconda di leggere i quotidiani.
Ecco quindi su “La Stampa” un interessante intervista ad un filososfo che parla di temi interessanti e cruciali.
Il 6 Novembre di quest’anno lo snowboarder e surfista Anthony Garret Lisi ha pubblicato una sua teoria fisica intitolata An Exceptionally Simple Theory of Everything.
Eccezionalmente semplice per lui ovviamente, io ho solo capito che dovrebbe unificare la teoria quantistica e la relatività.
I commenti sulla sua teoria sono discordi, alcuni dicono non ci sia nulla di nuovo, ma molti fisici invece sono in fibrillazione, potrebbe finalmente essere la teoria che permette di uscire dal vicolo cieco delle stringhe.
Comunque il tizio in questione non fa il fisico di professione, benchè laureato in fisica, ma il maestro di snowboard e il surfista e vive fra le Hawaii e il Nevada.
per una volta non vi propino le mie elucubrazioni, ma un interessantissimo discorso di Larry Lessig al TED dal titolo “How creativity is being strangled by the law” (come la creatività è strangolata dalla legge)
Vale la pena ascoltarlo fino in fondo e rifletterci su. (E’ un inglese molto comprensibile, quindi non fatevi scoraggiare, l’ho capito perfino io)
La settimana scorsa mi è capitato di vedere per la prima volta il dottor House, di solito mi limito a sentirlo mentre mia moglie lo guarda, ma per una volta l’ho guardato anch’io sbirciando sopra il monitor 😉
E mi ha colpito. Il dottor House ha alcune caratteristiche interessanti.
Spesso parlano della sua rudezza, della sua schiettezza che sconfina nell’antipatia, del suo modo di dire la verità senza curarsi di dire ciò che potrebbe invece renderlo simpatico agli altri.
Ma ciò che mi è sembrato interessante è stato il metodo di indagine (diagnosi) che ha utilizzato. Nella puntata della settimana scorsa il dottor House era alle prese con una possibile infezione su un aeroplano.
Per risolvere il caso prende in considerazione i fatti (sintomi), formula delle ipotesi, cerca di verificarle, costruisce delle teorie e soprattutto è pronto a rimettere tutto in discussione alla luce di nuovi fatti e non si fossilizza sulle teorie già formulate, pronto ad esplorare nuove direzioni e a formulare nuove ipotesi.
Questo si chiama metodo scientifico. Non è una cosa di cui si senta spesso parlare in televisione. E farne la base di un telefilm, o almeno di una puntata di un telefilm è una cosa che merita un encomio. La televisione è purtroppo piena di streghe, magie, miracoli e santi.
Sembra il palinsesto di una televisione medioevale e non si tratta solo di televisione, è un’atmofera che si respira ovunque, basta guardarsi attorno, perfino entrare in una libreria.
Io non ho nulla contro l’immaginazione e la fantasia, anzi, ho sempre amato la letteratura di fantascienza e fantasy, ma la quantità di libercoli mal scritti che trattano di esoterismo, miracoli e magie presenti negli scaffali di una libreria è sconfortante.
Speriamo che arrivino prima o poi rinascimento ed illuminismo.
Complimenti al dottor House e soprattutto agli sceneggiatori.