Il signor Mulliner, un divertente personaggio dell’umosirsta inglese Wodehouse, la sera al pub racconta continuamente episodi legati alla sua famiglia intervenendo in ogni discussione.
Uno dei suoi racconti riguarda un nipote affetto da disturbi gastrici, un giovanotto dall’aria sempre triste e seria, a cui il medico raccomanda come cura il sorriso. Deve sforzarsi di sorridere, ma essendo una persona dall’animo mesto il suo sorriso è più che altro un semplice esercizio muscolare, con il risultato che al posto di un sorriso gli si dipinge sul volto una specie di sogghigno del tipo: “io so qualcosa su di te, conosco il tuo segreto”.
Grazie a questo involontario stratagemma riesce a trovare lavoro, ad ottenere la mano della ragazza che desiderava e via dicendo, perché tutti i suoi interlocutori sono intimoriti dal suo sorriso imbarazzante.
Wikileaks non ha rivelato nulla di clamoroso? Non importa, ciò che è divertente è vedere come sia bastato dire: “io so delle cose su di te” per mandare in fibrillazione tutte le diplomazie del mondo. Il nipote del signor Mulliner non era affatto conscio dell’effetto che il suo sorriso malizioso otteneva sulla gente ed infatti si stupisce molto di riuscire tutto ad un tratto ad otternere le cose che prima gli venivano negate. Assange lo fa consapevolmente e ormai non gli serve nemmeno rivelare dei segreti, gli basta dire che li rivelerà e tutti i re improvvisamente si vedono nudi e cercano di correre ai ripari con effetti piuttosto comici.
Il corollario di queso discorso è che solo l’Italia non deve temere nulla dai suoi documenti segreti, grazie a Berlusconi e al resto della sua compagnia di guitti, noi alleati e avversari esteri li offendiamo direttamente alla luce del sole senza bisogno di dirlo in segreto nei rappporti diplomatici.