Me lo sono chiesto spesso, davo la colpa alla genetica, ma poi mi sono guardato intorno, ho visto metà degli italiani o anche più nelle mie medesime condizioni. Tutti hanno il naso più lungo e più sottile del normale. Se poi facciamo un confronto con il resto degli europei la differenza si vede ad occhio. Questione di razza? Macché razza, è questione di un’abitudine tutta italiana che perdura da ormai troppi anni, così tanti da aver inciso sulla fisionomia delle persone. Di quale abitudine parlo? Votare turandosi il naso!
Ricordo di quand’ero piccolo, le discussione politiche in casa e la famosa frase di Indro Montanelli “turiamoci il naso e votiamo DC”, credo lui l’abbia pronunciate negli anni ’70, sarebbero quindi più di 30 anni che gli italiani votano turandosi il naso, ma poi scopro che questa frase pare sia stata pronunciata nel 1948 da Gaetano Salvemini alla vigilia delle elezioni politiche del 18 Aprile.
Facciamo un po’ di conti:
2008-1948=60
Sono sessant’anni che in Italia si vota turandosi il naso. Ormai è diventato naturale, così naturale che fin da piccoli siamo abituati con gesto spontaneo a turarci il naso, cresciamo con questa capacità di accettare praticamente qualunque nefandezza politica senza scomporci più di tanto. Non è bello. Anzi è terribile, ma siamo così abituati che non ce ne rendiamo nemmeno conto.
L’ho fatto anch’io, proprio ieri, ho votato quasi contro la mia stessa volontà, nonostante tutti i miei buoni propositi…
Mi sono turato il naso per l’ennesima volta. Non che ci fosse molto altro da fare. O ti turi il naso e voti o non voti.
Lasciamo stare il voto per il Senato che per delle manovre assai discutibili di politica locale ha fatto si che chi avesse voluto votare per il centro sinistra si sarebbe trovato obbligato a votare per la SVP – Südtiroler VolksPartei associata ad un gruppo dall’ossimorico nome di “uniti per le autonomie”.
Il voto alla Camera invece è più indicativo della tragica situazione nazionale. Qui tutti gli schieramenti presentano tali e tante incongruenze, lontananza dalla realtà, divisioni interne, incompatibilità, arretratezza di vedute, incoerenza ecc. ecc. da presentare un panorama desolato e sconfortante.
Per semplice pietà sorvolo su tutto ciò che sta più a destra del PD, si tratta di un’accozzaglia di loschi individui che nulla ha a che fare con la concezione di una destra moderna e democratica.
Non che a sinistra si stia molto meglio, altrimenti non ci sarebbe bisogno di turarsi il naso. Il PD è un partito senz’anima, senza ideali, senza idee, senza chiarezza, senza coerenza senza… E’ nato con l’evidente intento di trasformarsi nella nuova DC, caricando la sigla DC con tutte le cose negative che le si possono attribuire. Cerchiobottismo, sudditanza alla Chiesa, senza nemmeno le capacità dei vecchi democristiani di ottenere dalla Chiesa qualcosa in cambio, commistione fra politica e affari, incapacità e/o scarsa volontà di prendere posizioni chiare e nette su qualunque tema.
So di usare ormai un esempio trito e ritrito, ma nel PD ci sono Odifreddi e la Binetti! Non sono le due persone ad essere incompatibili, ma le idee che rappresentano. Da una parte l’idea di uno stato laico, libero, in cui ognuno possa agire secondo la propria coscienza, dall’altra la visione di uno stato clericale, in cui i sudditi cittadini debbano agire secondo la coscienza del legiferante, a sua volta controllata dalla volontà della Chiesa.
Come posso votare un partito in cui c’è qualcuno (più di uno purtroppo, anzi molti) che hanno questa visione clericale della società? Posso turarmi il naso così tanto da non sentire la puzza di chi vuole privarmi non olo della libertà di agire, ma perfino della libertà di coscienza? Ma quali alternative ho? Mi sono turato il naso e ho votato un partito che in un paese normale sarebbe probabilmente un partito di destra. E’ l’unico partito che metta l’accento sul tema della legalità. In Italia ci vuole un bel coraggio, bisogna dargliene atto. Ma è un partito di cui non condivido le posizioni su molti altri argomenti. Eppure fra gli schieramenti di sinistra non c’è un alternativa accettabile.
I socialisti potrebbero essere un partito interessante, laico, parla di fondi alla ricerca, di istruzione, dice molte cose interessanti, ma, c’è un enorme ma. Non sono capaci di scavalcare l’ingombrante sagoma di Craxi. Vorrei un partito socialista che prendesse le distanze nettamente da Craxi e dal suo modo di governare, un partito che ritornasse all’era pre Craxi, quando socialista non era considerato sinonimo di ladro. Un partito socialista moderno, riformista, come il PSOE – Partido Socialista Obrero Español, il partito socialista spagnolo. Ma pare che in Italia un partito così non si possa proprio avere.
I partiti più a sinistra sono poco significativi, perché hanno perso qualunque contatto con la realtà attuale. Sebbene poggino su alcuni principi di per se saggi e condivisibili, per molte cose vedono il mondo come ai tempi della Rivoluzione d’Ottobre. E questo li pone nell’impossibilità di essere presi sul serio come possibili partiti di governo. Ancora ripeto, perché noi non possiamo avere il PSOE?
Diventerà ormai una costante del mio lamento politico, perché noi non possiamo avere il PSOE?
Cosa trovo di così bello nel PSOE? Non tanto il fatto che siano realmente laici e di sinistra, cosa che senz’altro non guasta, ma ciò che davvero è quasi incredibile per un italiano è la coerenza. Se dichiarano di fare una cosa la fanno, pronti a subirne le conseguenze o a prendersene i meriti. Senza cercare sempre di scontentare tutti per non scontentare nessuno. Presentano un programma e fanno di tutto per portarlo a compimento, senza se ne ma.
Semplicemente coerenza.
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