Grazie a Berlusconi finalmente ho anch’io una laurea, quella di coglione. Devo dire che ne vado fiero.
L’elezione di Obama a presidente degli Stati Uniti è sicuramente un fatto di enorme portata storica. Dai tempi della schiavitù al Civil Rights Act del 1964 ad oggi si è compiuta una vera e propria rivoluzione, per la prima volta un nero diventa presidente.
Ma… perché diciamo che un nero diventa presidente? Temo che anche questa affermazione sia molto più razzista di quanto noi stessi ci rendiamo conto.
Obama è figlio di un nero e di una bianca, quindi perché è automaticamente etichettato come nero? Forse tutto ciò che non è totalmente candido diventa automaticamente nero? Non è come dire forse che chi non ha puro sangue bianco, ma ha una percentuale di sangue non bianco (ma il sangue non è sempre rosso?) automaticamente non può essere considerato bianco? Obama è nero quanto è bianco eppure…
Non riesco a trovare conferme precise, ma mi par di capire che negli USA i figli nati in matrimoni misti venissero considerati comunque neri e quindi privati dei diritti civili. In questo senso l’elezione di Obama è davvero un evento di enorme portata.
Ma vorrei che venisse considerata di importanza storica per un altro motivo, finalmente dopo otto anni un uomo intelligente alla Casa Bianca. Spero che Obama possa dimostrare nei fatti di essere la persona intelligente e capace che ha dato l’impressione di essere durante tutta la campagna elettorale.
A quando un’evento di portata analogamente storica in Italia?
L’altro giorno mi si è rotto il cretinometro.
Stavo leggendo un giornale e mi sono capitate sott’occhio queste parole:
“Si’ e’ vero, tra Silvio Berlusconi e Barak Obama esistono delle affinità. I punti di contatto tra il presidente del Consiglio italiano e il candidato democratico alla Casa Bianca si notano.”
Il cretinometro mi è andato a fondoscala stabile e dopo un po’ si è proprio rotto. Mi spiace perché l’avevo cambiato da poco, l’ultimo mi si era rotto quando avevo letto le dichiarazioni cretine di un tizio che voleva eliminare la parola “bomba” da google e dai motori di ricerca.
Dopo quella volta ne avevo preso uno con un valore massimo di cretineria altissimo, soprattutto visto il livello intellettuale del governo , e non pensavo che mi sarebbe saltato anche questo.
Voglio segnalare un paio di link che commentano la divertente frase che ho citato sopra:
Stavo scrivendo un elenco di canzoni che consiglio di ascoltare con attenzione per capire meglio la situazione folle in cui ci troviamo qui in Italia. Volevo selezionare alcune canzoni di Caparezza, ma mi sono reso conto che sono tutte importanti per comprendere le mille sfaccettature dell’incredibile commedia/tragedia che stiamo vivendo.
Ma c’è anche un filo di speranza, nell’ultimo album, “Le dimensioni del mio caos”, Caparezza canta un canzone dal titolo “Pimpami la storia“, in cui interpreta la parte di uno studente che chiede alla prof di raccontare la storia riscrivendola totalmente, non più ciò che è accaduto realmente nel passato, ma una storia “pimpata” (…Così funziona e per fortuna fa trend, il vecchio libro lo rottamo tipo Duna Weekend. Adesso serve un finale potente che terrorizzi l’occidente più dell’urlo di Chen. Da qui in avanti qualunque cosa succeda, scrivi che la colpa è di Al Quaeda…).
Ma per fortuna la cronaca di questi giorni ci racconta che non tutti gli studenti sono così, con meraviglia di tutti e soprattutto del governo gli studenti hanno dimostrato di saper ancora pensare, nonostante oltre 20 anni di lavaggio del cervello a forza di televisione fatta di grandi fratelli ecc. ecc.
Forse non tutto è perduto, non importa chi governa, non importa quanto possano cercare di rimbeccilire, di opprimere, di cancellare, finché c’è qualcuno che è ancora capace di pensare la speranza può sopravvivere.
Quanto alle canzoni per aprire un po’ la mente, ecco i testi delle canzoni di Caparezza. Ovviamente leggere i testi non è la stessa cosa che ascoltare le canzoni, quindi comperatevi i dischi e ascoltateli, ma i testi sono importanti quindi leggerli fa comunque pensare.
Io consiglio di leggere:
- L’età dei figuranti
- Gli insetti del podere
- Ninna nanna diMazzarò
- Inno verdano
- Epocalisse
- The Auditels family
- Ti Giri
E poi tutto l’ultimo album Le dimensioni del mio caos
Se ne avete voglia potete cercare Caparezza su Youtube e troverete parecchi video, sia originali che realizzati da altre persone.
Ci risiamo, il tizio o c’è o ci fa. Sarà davvero così testa di legno (per non dire di peggio) oppure fa solo finta?
“La scienza non può elaborare principi etici” dice l’individuo (mi viene quasi da chiamarlo il principale esponente dello schieramento avverso, indovinate un po’ di chi parlo).
Sono anni che si cerca di fargli capire che la religione non può elaborare principi scientifici, ma niente, da quell’orecchio non ci sente, però è bravissimo a dire quello che la scienza può o non può fare. Ma si facesse un po’ i cazzi suoi e dicesse quello che la religione cattolica può o non può fare…
Prima di tutto perché mai la scienza non dovrebbe poter elaborare principi etici? Perché lo dice lui o per qualche motivo sensato?
Secondo, nemmeno io credo che sia la scienza a dover elaborare principi etici, credo piuttosto che siano le PERSONE a doverlo fare. Non le religioni, le religioni non possono elaborare un bel niente, solo le persone possono parlo. Peccato che a quel signore le persone non interessino per nulla, interessa solo il suo squallido potere sulle masse.
Le persone possono e devono elaborare i principi etici, tutte le persone, non i preti, o i vescovi, i papi o i rabbini, gli imam o gli sciamani. Tutti gli esseri umani possono concorrere alla formulazione ed elaborazione di principi etici.
Che nervi che mi fa venire…
Credo sia ormai evidente come in Italia ci sia una recreudescenza di nazi-fascismo e come nel mondo ci sia una rinascita di quella destra becera e populista che si sperava finita nel dimenticatoio della storia.
A tutti costoro non posso che dedicare questa scena del film “The Blues Brothers” con la speranza che una risata possa seppellire la loro voglia di violenza, la loro intolleranza, e soprattutto la loro ignoranza che è la causa prima della loro stupidità.
L’ironia, la satira, la comicità intelligente possono aiutare ad aprire la mente e a guardare le cose con una prospettiva diversa, permettono di allontanarsi dal sentiero tracciato e di scoprire così che le figure spaventose sono solo sagome di cartone senza alcuno spessore, piazzate li a belle posta per spaventare chi non osa mai uscire dai percorsi predefiniti.
E come dice Joliet Jake Blues (John Belushi): “Io li odio i nazisti dell’Illinois”.
Oggi mia moglie ed io siamo andati ad un colloquio preliminare per l’inserimento di mia figlia alla scuola materna. La maestra ad un certo punto ci ha chiesto com’è il nostro orientamento riguardo all’educazione religiosa. Dopo le nostre reazione di sconcerto e stupore ci ha spiegato che a differenza delle scuole vere e proprie, in cui si può scegliere di evitare l’ora di religione alla scuola materna l’educazione religiosa è obbligatoria. Lo sconcerto e lo stupore sono aumentati ulteriormente. La povera maestra ha proseguito spiegando che la provincia spinge perché venga fatta l’educazione religiosa nella scuola materna, ma ha specificato che non si tratta proprio di religione, quanto di educazione ai “valori religiosi”, come ad esempio la pace, nla solidarietà ecc. ecc.
V ALORI RELIGIOSI???? Ma da quando? Questi sono semmai valori laici. Cos’hanno a che fare i valori con la religione? Perché ci si ostina a credere che siano le religioni e in particolare quella cattolica ad avere il monopolio dei valori? Quasi tutti i valori che vengono proclamati a gran voce come valori cristiani non lo sono per nulla, sono al contrario valori nati con rivoluzione francese ed illuminismo e solo nel ‘900 assorbiti dalla chiesa dopo averli combattuti per secoli, incerti casi per millenni.
Che alcuni di questi valori coincidano con cosa dette anche da Cristo è vero, ma le cose dette da Cristo non sono mai state valori fondamentali per il cristianesimo.
E’ incredibile come la provincia, che dovrebbe essere un’istituzione laica sia invece succube della curia ed è ancora più incredibile come cerchino di iniziare l’indottrinamento ad età sempre minore, quando i bambini sono ancora più vulnerabili.
L’occidente declina sempre più rapidamente…
Forse no, però aiuta a trovare lavoro all’Osservatore Romano.
Però forse hanno ragione, in effetti conosco un sacco di persone con l’encefalogramma piatto che se ne vanno in giro tranquillamente, sproloquiano, pretendono di decidere cosa è bene e cosa è male per tutti quanti.
“La baia dei pirati” è un nome evocativo, che fa sognare, che fa galoppare l’immaginazione. Fa pensare a mari esotici, vele al vento, arrembaggi, ma soprattutto fa fa pensare ad una cosa che ha più fascino di qualunque isola tropicale, fa pensare alla libertà.
Perché la libertà è il concetto che meglio di tutti può essere rappresentato dai pirati. I governi e le autorità costituite hanno sempre lottato contro coloro che desiderava la libertà, coloro che volevano una vita fuori dagli schemi, una vita libera appunto. Ma di una cosa i pirati hanno sempre avuto bisogno, di un rifugio sicuro dove sostare fra una scorribanda e l’altra che fosse l’isola della Tortuga o Mompracem.
E nel mare di Internet la situazione si ripropone immutata. Internet sta subendo un pattugliamento sempre più stretto da parte di governi, multinazionali e folte schiere di individui che tentano in ogni modo di limitare la libertà dei naviganti. E non si tratta di una libertà da poco, Internet è nata anarchica, aperta, libera e cercare di irregimentarla ora è molto difficile, ma i vari governi ed enti ci provano comunque, spesso con misure inutili e risibili, come avviene sempre quando c’è di mezzo l’Italia.
“La baia dei pirati”, thepiratebay.org è un luogo libero, un rifugio sicuro per i pirati di internet, ora l’Italia ha bloccato su internet l’accesso alla baia.
La contromossa dei pirati è semplice ed efficace, hanno cambiato IP, esortano i navigatori italiani a configurare i propri DNS per utilizzare OpenDNS e come ultima misura hanno creato un nuovo nome per il loro sito labaia.org. Basterà quindi connettersi al nuovo sito per leggere il comunicato con cui commentano le misure contro di loro.
Traduco (come mi è possibile) alcune frasi dal loro post:
“Siamo abbastanza abituati a paesi fascisti che non permettono libertà di parola. Un mucchio di piccole nazioni che hanno dittatori decidono di bloccare il nostro sito visto che noi possiamo aiutare a diffondere informazioni che possono essere dannose ai dittatori.
Ora è il momento dell’Italia. Essi soffrono per una storia molto brutta come paese in cui durante gli anni del fascismo si è formato l’IFPI (International Federation of the Phonographic Industry) ed ora essi hanno un leader fascista nel paese, Silvio Berlusconi. Berlusconi è la persona più potente nei media italiani, possedendo un sacco di compagnia in competizione con The Pirate Bay e vuole rimanere in quella posizione, così uno dei suoi leccapiedi, Gaincarlo Mancusi, ha ordinato un completo spegnimento del nostro dominio e del nostro IP per rendere più difficile non supportare il suo impero.
…
Noi non vogliamo un internet censurata! E la guerra comincia qui…”
Siamo pronti ad issare il Jolly Roger?
Visto che sono in vena di notizie positive…
Freedom Not Fear 2008 lo è certamente. Si tratta di una manifestazione organizzata per arginare la folle corsa di governi industrie, multinazionali, polizie ecc. ecc. alla data retention e alla sorveglianza ossessiva dei cittadini degli esseri umani.
Come spiegato (in italiano) su Punto Informatico si tratta di una manifestazione globale, chenelle piazze di tutti i paesi del mondo possa far sentire la voce dei cittadini stufi di diventare oggetto di sorveglianza ossessiva. Libertà, non paura!