Smart city (ne parlano tutti ormai) Smartphone, smart camera smart…
Siamo circondati da meravigliosi oggetti che diventano sempre più smart, ora l’obbiettivo è di trasformare non solo i singoli oggetti, ma le città intere in Smart City, luoghi in cui vivere meglio grazie alla tecnologia diffusa e pervasiva. In effetti gli oggetti attorno a noi diventano sempre più complessi e allo stesso tempo nascondono sempre più la loro complessità diventando semplici da usare, in molti casi sanno meglio di noi quello che devono fare ed è più semplice e sicuro lasciare loro il controllo. Come esempio possiamo prendere la macchine fotografiche, una moderna reflex digitale rende disponibile un numero enorme di opzioni, regolazioni, controlli, inimmaginabili ai tempi della pellicola, ma basta lasciare l’impostazione su “automatico” e fa tutto da sola, gestisce in modo egregio ogni condizione di luce, sceglie autonomamente tra le migliaia di possibilità la combinazione di controlli per ottenere la foto migliore. E in genere se si vuole semplicemente fotografare senza l’ambizione di scattare foto artistiche le impostazioni automatiche sono ottime. Lo stesso vale per la stampa delle foto, con i programmi di fotoritocco si possono ottenere effetti impensabili e con una facilità estrema per poi stampare sulla propria stampante di casa, mentre una volta stampare una foto richiedeva perizia e competenza. Pensiamo a un cellulare, memorizza un numero enorme di numeri di telefono, indirizzi, e-mail, una quantità di informazioni impossibile da tenere a mente, si può telefonare dicendo al cellulare cosa si vuole fare, parlandogli, si può chiedergli di mostrarci la strada per andare da qualche parte, di trovarci un ristorante, un barbiere, un negozio, qualsiasi cosa. I computer hanno interfacce sempre più semplici e richiedono sempre meno competenze specifiche per essere usati. Le calcolatrici tascabili hanno sostituito mente, carta e penna in qualsiasi contesto.
L’idea di fondo è che l’utilizzo di dispositivi smart ci toglierà la fatica di pensare a dettagli poco importanti liberando tutto il nostro potenziale intellettivo e creativo da incarichi di basso livello, lasciando così più tempo ed energie per concentrarsi su compiti più elevati. Eppure..
Eppure una volta ricordavo a memoria i numeri di telefono più importanti, casa, ragazza, amici ora ricordo a mala pena il mio.
Eppure una volta sapevo fare un sacco di calcoli a mano, ora ho problemi con le divisioni.
Eppure una volta scattavo foto con parsimonia, tre “rollini” dovevano bastare per una settimana di viaggio, ma le foto erano tutte belle, ora ne scatto centinaia e in tutta onestà sarebbero quasi tutte da buttare.
Eppure una volta sapevo leggere una cartina e trovare la strada, ora il navigatore decide per me
Non parlo contro la tecnologia, non sono certo un luddista, al contrario sono un’amante delle innovazioni, della tecnologia, del progresso, il mio lavoro è nel campo dell’informatica, dell’innovazione tecnologica, consiste anche nel rendere la tecnologia facile, piacevole da usare e pervasiva, ma non è solo questione di lavoro, è anche una passione. Amo i gadeget tecnologici, mi piace chi innova a sperimenta a prescindere dai risultati perché è un atteggiamento mentale che condivido, eppure…
eppure tutti questi meravigliosi oggetti smart finiscono forse per renderci tutti più stupidi. È come se la quantità di intelligenza necessaria per fare una determinata cosa fosse costante, prima lo strumento era stupido e chi lo utilizzava doveva metterci il 100% di intelligenza, poi strumento diventa parzialmente intelligente diciamo un 30% e quindi l’utilizzatore deve impiegare solo il 70% dell’intelligenza totale necessaria, poi lo strumento migliora ancora e la proporzioni cambiano, prima o poi arriveremo a strumenti totalmente intelligenti e utilizzatori totalmente stupidi. Certo forse potrebbe essere comunque un guadagno se tutto il lavoro mentale risparmiato venisse impiegato in modi più creativi. Ma ho l’impressione che questo non avvenga affatto, al contrario, strumenti troppo smart ci stanno trasformando in dumb. Stiamo diventando stupidi.
togliendoci la necessità di pensare, di capire, di imparare.