Giu 032007
 

Come già molti prima di me avranno sottolineato la libertà di espressione del proprio pensiero non è così semplice e banale.
Certo in Italia c’è libertà di pensiero e di parola, ma la libertà di diffondere il proprio pensiero… beh questo è tutto un altro discorso.
Prendiamo ad esempio un giornale, anche un piccolo giornale locale. Un giorno pubblica un articolo con dei contenuti che non condivido. Chissenefrega? direte voi. Ma in questo caso si tratta di un articolo di “cultura” che ha addirittura l’onore della prima pagina. Punto sul vivo dalle cazzate deliranti che detto articolo riporta scrivo una lettera al direttore per controbattere le “tesi” presentate nel suddetto articolo. Una lettera pacata (ehm… abbastanza pacata, diciamo che le parti più dure me le ero autocensurate 😉 ) che però era troppo lunga per lo spazio che il giornale dedica abitualmente alle lettere.
Niente di male, i giornali hanno facoltà di tagliare e riassumere. Certo comprendo le necessità di un giornale e reputo lecito il taglio di lettere ed articoli. Ma cosa accade se i tagli stravolgono totalmente il senso di ciò che avete scritto? Se il vostro testo riimpastato e rimaneggiato non dice assolutamente quello che voi volevate dire, ma anzi addirittura il contrario? E cosa accade se citazioni virgolettate vengono invece riportate senza virgolette in modo da farle sembrare un vostro pensiero?
Credo che in questo caso accada qualcosa di molto brutto. La vostra libertà di espressione è stata violata, peggio ancora, hanno approfittato di voi per farvi dire l’esatto oppsto di ciò che affermavate.
E cosa dire se la vostra lettera è stata tagliata, mentre all’autore del delirante articolo viene concessa nuovamente la prima pagina il giorno seguente e tutta l’ultima pagina?
Cosa fare a questo punto?
Niente. Come diceva Confucio: “Siediti lungo la riva del fiume e aspetta: prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico.”
Io non farò altro che stare seduto lungo “l’Adige”.
P.S. questo è un vecchio post ripreso da un mio blog precedente… ma mi piaceva averlo ancora on line

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Giu 032007
 

Il secondo post lo dedico a Prodi, se lo merita così in due post tocchiamo la cima e il fondo dell’intelligenza, della classe, della corretteza, della serietà ecc. ecc.
Ho appena assistito in diretta web alla conferenza di Prodi (onorevole? ma dove?) a Trento, al festival dell’economia.
Pochi minuti dopo l’inizio della conferenza, probabilmente non hanno aspettato di più per evitare di addormentarsi, un gruppo di “terribili no global” (mammammmia che ppauraaa) si è alzato con alcuni strisiconi di protesta contro l’ampliamento della base americana anzi statunitense, (diciamo le cose come stanno gli Stati Uniti non sono tutta l’America) di Vicenza. Una signora, portavoce del movimento, invitata dal moderatore è salita sul palco per spiegare le ragioni della protesta. Concluso il suo breve interevento è rimasta in attesa di una risposta, che però non è arrivata.
Con una classe degna di lui il prsidente del consiglio ha ripreso il suo stantio discorso senza nemmeno dar mostra di aver sentito. Le proteste dei manifestanti sono state zittite e ha proseguito sonnacchioso dimostrando somma maleducazione, mancanza di rispetto, serietà, gentilezza e tutte le caratterstiche che dovrebbero essere bagaglio di ogni essere umano per non parlare di chi vuole fregiarsi del titolo di onorevole.
Cosa c’entra Darwin? Nulla e moltissimo. Darwin, dopo aver speso tutta la vita ad elaborare e perfezionare la teoria dell’evoluzione stava per renderla pubbica quando un ricevette una lettera da Wallace, un altro naturalista che aveva avuto un’intuizione analoga.
Darwin invece di tentare di anticipare il collega o di oscurarlo decise di dare una comunicazione congiunta alla Linnean Society, firmata da entrambi in cui annunciavano la loro rivoluzionaria teoria.
Ed è qui che Darwin dimostra non solo la sua intelligenza di genio assoluto, ma anche una correttezza ed umanità che dovrebbero renderlo un esempio per tutti.

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