Nov 142008
 

 Leggo questo articolo di Repubblica e rimango allucinato.

Manifesto contro violenza sulle donne

L’immagine qui riprodotta simboleggia tutte le donne che subiscono violenza e in particolar modo quelle che non hanno i coraggio di denucnciarla e quindi continuano a subire.

L’arredatore comunale (L’assessore comunale all’Arredo urbano di Milano, Maurizio Cadeo) vorrebbe bloccarne le affissioni e secondo il suo illuminato punto di vista afferma: “respingo totalmente il contenuto che offende la nostra tradizione cristiana”

Forse il manifesto offende la sua tradizione cristiana, mentre la violenza sulle donne fa parte di quella tradizione quindi non si sente offeso, non saprei dirlo. Ma da cosa si sente offeso, dal significante o dal significato, dal contenuto o dalla sua rappresentazione? Se per contenuto intende il significato allora quello che lo offende non è la donna in croce, ma il tentativo di risvegliare le coscienze su questo problema.

A me il manifesto piace, io non sono cristiano, ma la simbologia della crocifissione non è proprietà esclusiva dei cristiani, è una simbologia  che è entrata di prepotenza nella cultura occidentale, rappresenta la sofferenza, il sacrificio e credo che chiunque abbia il dirtto di usare questa simbologia senza chiedere il permesso ad assessori, prelati o altro.

In questo caso oltre tutto non si tratta assolutamente di una rappresentazione dissacratoria, ma di un forte richiamo ad una condizione di sofferenza, condizione in cui si trovano moltissime donne.

“La mente è come un paracadute. Funziona solo se è aperta 1”  questo evidentemente vale anche per gli arredatori.

1 Frase attribuita a Thomas Dewar, L. Pauwels e Frank Zappa

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