Nov 032008
 

Oggi sono andato a vedere la fiera “Fa’ la cosa giusta” a Trento. Molto interesante e ricca di spunti di riflessione.

Ho visto molte cose davvero belle, tanti stand proponevano prodotti eco-compatibili, belli non solo da un punto di vista dell’impatto sul mondo, ma anche esteticamente belli. Peccato che questi prodotti non raggiungano il mercato di massa e restino in fondo chiusi in un circuito specializzato di piccoli negozi, se vuoi questo tipo di prodotti devi andare a cercarteli nei pochi negozi che li trattano.

Ma, e se raggiungessero il mercato di massa? E’ davvero possibile produrre questo tipo di prodotti in quantità sufficiente per un mercato così vasto? La mia impressione è che si tratti di piccole botteghe artigianali che riescono a produrre un quantitativo limitato di prodotti e non so se sarebbero in grado di reggere le necessità di un mercato molto più vasto senza trasformarsi in normali fabbriche di prodotti senza alcuna attenzione per il mondo, per la sostenibilità, per l’ecologia. Mi auguro che sia possibile, lo spero davvero.

La seconda riflessione è un po’ più cattiva. In mezzo a molti stand interessanti che esortano a fare la cosa giusta in termini di consumo consapevole, di riduzione dell’impatto ambientale ecc. ecc. ce n’erano altri di tutt’altro tenore. Una cosa che trovo sempre assai fastidiosa è la vicinanza tra due mondi che non hanno alcun motivo di convivere se non quello di una certa marginalità rispetto al mercato di massa.

Parlo di tutte quelle cose pseudoscientifiche, pseudoreligiose, pseudospiritualiste, pseudo… Se da un lato mi interessa sicuramente la produzione di energia con fonti rinnovabili, o la produzione di tessuti dal mais o il riciclo dei rifiuti, o le modalità per inqinare meno, o magari mi possono incuriosire i cibi biologici, quello che non riesco ad accettare sono le stupidaggini pseuosceintifiche che spesso vengono propinate in concomitanza con questo genere di cose, propietà miracolose dei cristalli, potere curativo dell’aloe vera (quella finta non serve a nulla?, magie dell’iridologia e cose di questo genere.

Sono convinto che questa contiguità non faccia affatto bene e non contribuisca a dare la giusta idea di serietà a tutte le iniziative serie che potrebbero contribuire a salvare il pianeta, perché è difficile fare un discorso serio sul consumo responsabile, sulla produzione di energia da fonti rinnovabili quando ti ritrovi in mezzo a cristalli mirabolanti e le energie rinnovabili sembrano essere quelle delle vibrazioni cosmiche.

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