Mar 262013
 

credevo di poter scordare
il tuo sorriso dispensato ad arte
per lasciarti ho voluto morire
ma mi hai riportato qua

con gesti stanchi ho scavato
la mia tomba nella terra scura
hai sollevato la mia pietra
solo per essere adorata ancora

non mi hai mai chiesto perché
forse non te n’è mai importato molto
o forse sapevi meglio di me Continue reading »

 Posted by at 01:12 - 091
Mar 232013
 

wall-eSmart city (ne parlano tutti ormai) Smartphone, smart camera smart…

Siamo circondati da meravigliosi oggetti che diventano sempre più smart, ora l’obbiettivo è di trasformare non solo i singoli oggetti, ma  le città intere in Smart City, luoghi in cui vivere meglio grazie alla tecnologia diffusa e pervasiva.  In effetti gli oggetti attorno a noi diventano sempre più complessi e allo stesso tempo nascondono sempre più la loro complessità diventando semplici da usare, in molti casi sanno meglio di noi quello che devono fare ed è più semplice e sicuro lasciare loro il controllo. Continue reading »

 Posted by at 15:44 - 697
Mar 152013
 

contingo-mani-sito«Io non ti amo»
«E allora? Io amo te»
William Somerset Maugham

Si ritorce nella mia mente…
ritorna, ritorna sempre, si sovrappone agli altri pensieri, si accavalla ad essi, li spinge via, con la delicatezza di un alito di vento  e la forza inarrestabile della marea. Un rampicante che si abbarbica ad ogni pensiero, un albero che cresce occupando lentamente tutta la mia giornata.
Davvero può essere così l’amore?
Posso io amare così? Posso esserne capace?
Io, proprio io, io che ho sempre deriso la gelosia e la stupidità di chi brama di possedere qualcuno, io che ho incontrao lei el’ho desiderata in modo così totale da diventare geloso, alla follia se non fossi già stato folle di lei, ma forse ero già folle anche prima.
Geloso dei suoi sorrisi e delle piccole rughe che facevano nascere attorno ai suoi occhi, geloso dei suoi pensieri, desideroso di esserne parte come lei fa parte dei miei, geloso dei suoi capelli, della sua voce, dei suoi silenzi. Geloso della sua pelle e dei mille percorsi sempre nuovi che le mie dita tracciavano su di lei, geloso delle sua mani, delle sue dita che volevo intrecciate solo alle mie, geloso dei suoi polsi sottili, così dolci da sfiorare con le labbra, così ribelli stretti fra le mie mani , geloso dei suoi piedi, geloso dei suoi occhi e di ciò che guardavano, geloso del suo naso, geloso perfino del suo respiro che anelavo costringere nella mia bocca, geloso di quel luogo misterioso e senza nome, quel punto sul collo proprio sopra lo sterno fra quei due muscoli che di nome ne hanno anche troppo, sternocleidomastoidei e che forse proprio per questo ha potuto conservare il fascino arcano dell’ignoto.

Io che ho creduto di dover smettere di amarla quando lei ha smesso di amarmi.

Io che credevo di esserci riuscito e mi sono scoperto ad amarla di nuovo.
Io che l’ho odiata, l’ho dimenticata, cancellata, ritrovata, io che l’ho cercata in ogni donna incontrata, io che l’ho scoperta in ogni sguardo, in ogni sorriso, in ogni voce colta per strada.
Come si può amare senza pretendere di essere amati?
È una follia, lo so, eppure… io sono matto, dicono che io lo sia. Non so distinguere la realtà dalla fantasia, è scrittto da qualche parte, forse su una cartella clinica, o forse una tavoletta d’argilla sumera.
Ma voglio essere folle seì potrò continuare ad amarla, se potrò imparare ad amare senza esigere il possesso, ad amarla così tanto da amare la sua libertà. La sua libertà, si, la libertà di dimenticarmi, di non volermi, di non vedermi neppure, libera, di non desiderarmi, di non pensarmi, libera.
Non mi ami? E allora? Io a mo te…

 Sonny O
[inedito medio] – 2013

 

 Posted by at 00:04 - 045
Gen 012013
 

Ho camminato solo
sulla riva di oceani disseccati
ho camminato solo
lungo i sentieri della via lattea
ho camminato, solo

Ho camminato solo
fra le lacrime e le risate
ho camminato solo
sulle affilate lame della vita
ho camminato, solo

Ho camminato solo
in ogni istante del tempo
ho camminato solo
ma in compagnia di tutti i me stesso
abbiamo camminato, assieme

 Sonny O
[la compagnia del cervello] – 2012

 Posted by at 22:45 - 989
Dic 312012
 

Try to forget me
I will try to forgive you
I am the worst part of you
I am your wild side
I am your wild side

Sitting on the grass
under a wicked* half moon
I’ll look for your eyes
Walking hidden in snow
whispering words in the wind
I will call your heart and your mind

For eons I can wait
buried deep inside you
I am the best part of you
I am your wild side
I am your wild side

Sonny O
[inedito] – 2012

*wicked è usato qui in modo ambivalente con significato di malvagio o bellissimo così come la luna mezza che è metà luminosa e metà oscura

(trascritta a memoria, eventuali errori e imprecisioni sono da attribuire al sottoscritto e non all’autore)

 Posted by at 01:08 - 088
Giu 082012
 

La lama scivolava leggera sulla pelle, una carezza d’acciaio, quasi con dolcezza.
Osservavo affascinato il delinearsi di un’ esile traccia rossa che, come labbra che si dischiudono per un bacio, si allargava liquida riflettendosi in quella metallica e affilata lucidità.

(cit.)

 

 Posted by at 16:24 - 725
Ago 012011
 

Quasi tutte le scuole che cercano di insegnare “la via” concordano su uno stesso punto, cambiano le modalità, i procedimenti, ma il nucleo di pensiero spesso si assomiglia. Che stiate seguendo le tecniche dei maestri zen, i dettami del libro dei cinque anelli o i suggerimenti di Don Juan lo scopo di tutti questi insegnamenti è cambiare il vostro modo di percepire le cose.
Per far questo vi si richiede di liberarvi da molte sovrastrutture mentali che vi impediscono la percezione completa e piena. In pratica il vostro cervello produce un sacco di rumore che non vi lascia concentrare sull’attimo, su ciò che state facendo, sul qui e ora. Spostare l’attenzione dalla meta, dall’obiettivo finale al momento in cui si sta vivendo, a ciò che si sta facendo, permette di vivere in modo più profondo e intenso. Continue reading »

 Posted by at 23:35 - 024
Lug 052011
 

Fui io il primo ad accorgermi della sua scomparsa. Conoscendolo intimamente sono certo che abbia inscenato tutto per potersene andare da una vita che iniziava a considerare insopportabile e ritrovare quella libertà che aveva barattato in cambio del successo, anche se ammetto che dopo tutti questi anni senza alcun segno da parte sua ho ormai perso le speranze di rivederlo.

Fin da piccolo aveva sempre amato disegnare, portava con se ovunque andasse una matita e un libriccino su cui tracciava, quando non aveva a disposizione supporti più adatti, schizzi veloci o elaborati e minuziosi disegni di una complessità rara in un bambino della sua età.

Non ricordava quando avesse iniziato a disegnare porte. Non ricordava nemmeno il perché. Sapeva solo che ad un certo punto le porte avevano iniziato ad affascinarlo. Disegnava porte aperte, chiuse, appena socchiuse che permettevano di sbirciare oltre, ma senza rivelare troppo di ciò che si trovava al di la, disegnava porte di qualsiasi genere. Dapprincipio le porte avevano assorbito completamente la sua attenzione, poi un po’ alla volta aveva compreso che le porte erano significative per ciò che racchiudevano, per quello che stava oltre ed erano diventate così una specie di cornice che delimitava ciò che la sua fantasia gli suggeriva di ritrarre.
Il suo talento nel disegno era indiscutibile, così, pur senza aver compiuto studi regolari nel campo, si ritrovò ad essere considerato un’artista  emergente e le porte che delimitavano e caratterizzavano ogni sua opera erano diventate una cifra stilistica e non più la bizzarria di un ragazzino. Continue reading »

 Posted by at 22:20 - 972