Mar 292009
 

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Pur non essendo di Bologna ho sempre considerato Nannucci tappa obbligatoria quando passavo in quella città e mi spiace moltissimo che chiuda.

 

Però, avendo vissuto i passaggi epocali che hanno riguardato la distribuzione di musica e video, vorrei fare una breve riflessione.

Quando sono usciti i CD costavano il doppio degli LP, sebbene il costo di produzione fisica del CD fosse in realtà molto inferiore. Ed il prezzo è sempre rimasto quello anche quando l’uso dei CD si è diffuso. La stessa cosa è accaduta quando si è passati dal VHS al DVD; i prezzi dei film in DVD erano il doppio rispetto alla versione VHS ed anche in questo caso il costo di produzione di un DVD è molte volte inferiore al costo di produzione di un VHS.

 

A questo punto mi domando cosa paghiamo quando acquistiamo un CD o un DVD. Paghiamo la possibilità di fruire dell’opera (chiamiamola opera pur se spesso si tratta di qualche immonda porcheria realizzata da qualche produttore avido) o paghiamo il supporto fisico? Fino ad ora ci hanno fatto pagare il supporto fisico, altrimenti non avrebbe senso pagare un CD il doppio di un LP se il contenuto è il medesimo. Quindi, essendo la rete un supporto immateriale perché si dovrebbe pagare per scaricare film o musica? Al contrario, se ciò che si paga è realmente l’opera allora forse sarebbe stato meglio iniziare a fare dei ragionamenti seri un po’ di anni fa, prima di finire con l’acqua alla gola. Non parlo ovviamente del negozio Nannucci, che ha sempre compiuto un ottimo servizio alla musica ed agli appassionati, mi riferisco invece all’industria discografica e cinematografica. Se produttori, discografici, distributori ecc. ecc. avessero pensato di più agli utenti invece di considerarli unicamente polli da spennare forse non saremmo arrivati a questo punto.

 

Invece la loro miopia è tale che proseguono sulla stessa strada anche ora, negando perfino che la situazione sia cambiata.

 Posted by at 12:18 - 554
Mar 092009
 

“internet non serve all’umanità e non serve al mondo!… Internet c’è da tanti anni, non mi sembra che la fame nel mondo sia diminuita…” Qui il video, in cui potete ascoltare questi concetti illuminanti espressi da Davide Rossi presidente di Univideo.

Interessante il sillogismo, a) internet esiste da anni, b)la fame nel mondo non è diminuita c) quindi internet non serve a nulla.

Certo però potremmo estendere questo interessante concetto, a)poiché la fame nel mondo esiste ancora, b)NULLA di ciò che esiste l’ha fatta sparire, c) quindi nulla di ciò che esiste serve all’umanità e al mondo.

La ruota? Non serve a nulla, il mondo è pieno di ruote, ma c’è ancora la fame nel mondo. L’elettricità? i vestiti? l’agricoltura? niente, tutto da buttare.

E un simile genio serve al mondo? Non mi pare che la sua esistenza possa migliorare il mondo…

 Posted by at 22:27 - 977