Mar 092009
 

“internet non serve all’umanità e non serve al mondo!… Internet c’è da tanti anni, non mi sembra che la fame nel mondo sia diminuita…” Qui il video, in cui potete ascoltare questi concetti illuminanti espressi da Davide Rossi presidente di Univideo.

Interessante il sillogismo, a) internet esiste da anni, b)la fame nel mondo non è diminuita c) quindi internet non serve a nulla.

Certo però potremmo estendere questo interessante concetto, a)poiché la fame nel mondo esiste ancora, b)NULLA di ciò che esiste l’ha fatta sparire, c) quindi nulla di ciò che esiste serve all’umanità e al mondo.

La ruota? Non serve a nulla, il mondo è pieno di ruote, ma c’è ancora la fame nel mondo. L’elettricità? i vestiti? l’agricoltura? niente, tutto da buttare.

E un simile genio serve al mondo? Non mi pare che la sua esistenza possa migliorare il mondo…

 Posted by at 22:27 - 977
Ago 102008
 

“La baia dei pirati” è un nome evocativo, che fa sognare, che fa galoppare l’immaginazione. Fa pensare a mari esotici, vele al vento, arrembaggi, ma soprattutto fa fa pensare ad una cosa che ha più fascino di qualunque isola tropicale, fa pensare alla libertà.

Perché la libertà è il concetto che meglio di tutti può essere rappresentato dai pirati. I governi e le autorità costituite hanno sempre lottato contro coloro che desiderava la libertà, coloro che volevano una vita fuori dagli schemi, una vita libera appunto. Ma di una cosa i pirati hanno sempre avuto bisogno, di un rifugio sicuro dove sostare fra una scorribanda e l’altra che fosse l’isola della Tortuga o Mompracem.

E nel mare di Internet la situazione si ripropone immutata.  Internet sta subendo un pattugliamento sempre più stretto da parte di governi, multinazionali e folte schiere di individui che tentano in ogni modo di limitare la libertà dei naviganti. E non si tratta di una libertà da poco, Internet è nata anarchica, aperta, libera e cercare di irregimentarla ora è molto difficile, ma i vari governi ed enti ci provano comunque, spesso con misure inutili e risibili, come avviene sempre quando c’è di mezzo l’Italia.

“La baia dei pirati”, thepiratebay.org è un luogo libero, un rifugio sicuro per i pirati di internet, ora l’Italia ha bloccato su internet l’accesso alla baia.

La contromossa dei pirati è semplice ed efficace, hanno cambiato IP, esortano i navigatori italiani a configurare i propri DNS  per utilizzare OpenDNS e come ultima misura hanno creato un nuovo nome per il loro sito labaia.org. Basterà quindi connettersi al nuovo sito per leggere il comunicato con cui commentano le misure contro di loro.

Traduco (come mi è possibile) alcune frasi dal loro post:

“Siamo abbastanza abituati a paesi fascisti che non permettono libertà di parola. Un mucchio di piccole nazioni che hanno dittatori decidono di bloccare il nostro sito visto che noi possiamo aiutare a diffondere informazioni che possono essere dannose ai dittatori.

Ora è il momento dell’Italia. Essi soffrono per una storia molto brutta come paese in cui durante gli anni del fascismo si è formato l’IFPI (International Federation of the Phonographic Industry) ed ora essi hanno un leader fascista nel paese, Silvio Berlusconi. Berlusconi è la persona più potente nei media italiani, possedendo un sacco di compagnia in competizione con The Pirate Bay e vuole rimanere in quella posizione, così uno dei suoi leccapiedi, Gaincarlo Mancusi, ha ordinato un completo spegnimento del nostro dominio e del nostro IP per rendere più difficile non supportare il suo impero.

Noi non vogliamo un internet censurata! E la guerra comincia qui…”

Siamo pronti ad issare il Jolly Roger?

 Posted by at 22:08 - 964
Lug 012008
 

Dopo aver abbandonato Java da un po’ di anni mi è tornata in questi giorni la perversione di ridare uno sguardo al mondo Java, complice il fatto che il codice è stato rilasciato con licenza OpenSource.

Il linguaggio in questi anni pare sia stato un po’ migliorato, anche se non l’ho ancora affrontato abbastanza a fondo per capire se sia realmente così. Un’ideuzza che mi guizza per la testa è creare un’applet Java che faccia da player video al posto di cose analoghe sviluppate in Flash. Girovagando così in rete e googolando alla ricerca di codec video utilizzabili in Java mi è caduto l’occhio su JavaFX e sull’annuncio di Sun che avrebbero supportato molti codec video in JavaFx.

Quello che è stato sempre carente in Java è proprio la facilità con cui generare oggettini colorati in movimento, caratteristica in cui Flash eccelle e motivazione principale del successo di Flash rispetto a Java. (a parte le questioni sulle dimensioni della VM e i vari casini e battaglie con Microsoft)

Quindi l’idea di creare un sistema rapido e facile per generare GUI e cose colorate che saltellano mi è sembrato un buon modo per riportare in auge Java.

Subito dopo però mi son detto che Sun sta facendo l’ennesima cazzata per sotterrare Java. A che diavolo server un nuovo linguaggio? Chi attualmente usa Flash per creare siti dinamici non usa quasi per nulla ActionScript, si limita a disegnare, importare grafica, posizionare e usa qualche script già pronto per animare il tutto. Perché un nuovo linguaggio dovrebbe rendere Java più appetibile? Chi non sa programmare e non vuole imparare perché dovrebbe mettersi a imparare JavaFx? E chi già conosce Java non si romperà un po’ le palle all’idea di dover imparare un nuovo linguaggio per fare cose che alla fin fine potrebbe fare anche in Java? Non sarebbe stato meglio sistemare un po’ Java e magari creare un bel software per disegnare interfacce grafiche che generasse direttamente il codice Java? Una cosa simile a Flash CS3 con Java al posto di ActionScrip.

A prte il fatto che non sono ancora sicuro di aver capito bene cosa sia JavaFx. Parlano di SDK di compilatore, di OpenJavaFx che complierà in JavaFxScript in codice Java… ma allora potrò sfruttare tutte le caratteristiche di JavaFx (codec video ecc. ecc.) anche usando Java? Boh…

Sono sconcertato, non so se sono io che vedo le cose per il verso sbagliato o se JavaFx si rivelerà solo una perdita di tempo e risorse.

 Posted by at 15:44 - 697
Nov 072007
 

per una volta non vi propino le mie elucubrazioni, ma un interessantissimo discorso di Larry Lessig al TED dal titolo “How creativity is being strangled by the law” (come la creatività è strangolata dalla legge)

Vale la pena ascoltarlo fino in fondo e rifletterci su. (E’ un inglese molto comprensibile, quindi non fatevi scoraggiare, l’ho capito perfino io)

 Posted by at 13:54 - 621
Nov 062007
 

Laocoonte

Vabbè, lo ammetto, un po’ questo post è una scusa per mostrare l’immagine del Laocoonte, una statua che mi è sempre piaciuta moltissimo, però…

Tutti amano OpenSocial, tutti o quasi sono corsi a scriverne mirabilie con zelo ed entusiasmo.

Sono solo io che vedo si dei pregi, ma anche dei difetti in OpenSocial? Innanzitutto cos’è OpenSocial? Una serie di API di programmazione che dovrebbero permettere la scrittura di applicazioni “social” multipiattaforma. Così si sviluppa un’applicazione che può interfacciarsi a svariati social network esistenti. Sembra un’idea brillante, anzi lo è, ma lo è soprattutto per google.

Se è vero infatti che gli sviluppatori potranno avere a disposizione strumenti che facilitano la realizzazione di applicazioni social è altrettanto vero che finiranno per legarsi a doppio filo a google e alle sue decisioni, alle sue esigenze, alle sue necessità.

Se davvero si vuole permettere l’interoperabilità fra i social network perché non adottare dei protocolli aperti e condivisi? (Un qualche tipo di xml ad esempio, penso in particolare ad xmpp) In questo modo non solo nuove applicazioni, ma nuovi networks potrebbero nascere utilizzando un protocollo comune. Ma questo ovviamente toglierebbe qualsiasi tipo di controllo dalle mani di google che al contrario vuole proprio mettere le mani sui socal network.

Quindi accettiamo pure questo dono da google, ma facciamo un po’ attenzione prima di abbracciarlo incodizionatamente

 Posted by at 23:06 - 004
Set 072007
 

Lo spazio, almeno quello virtuale si sta espandeno rapidamente, ormai i MByte e i GigaByte costano poco o nulla. Lo spazio quindi non è un problema, se quello reale si restinge in compenso si espande a dismisura lo spazio on-line.
Caselle di posta senza limiti, spazio per i propri siti a pochi soldi, spazio per i blog… SPAZIO… non è più l’ultima forntiera come ai tempi della gloriosa Enterprise.
Però… cosa succede al tempo? Il tempo virtuale non conosce lo stesso fenomeno dello spazio.
Il tempo al contrario è sempre di meno, nel mondo reale, dove migliaia di impegni ti pressano continuamente da quando apri gli occhi la mattina a quando cerchi di chiuderli la sera. Ma va ancora peggio nel mondo virtuale. Proprio a causa di questa espansione dello spazio si assiste ad una contrazione del tempo. Ci sono troppe cose in interenet. Molte sono cazzate, ma ci sono anche fortunatamente moltissime cose interessanti, ma il tempo per cercarle, per leggerle e soprattutto per approfondire non c’è mai. Si corre sempre da una notizia all’altra, si pilucca un po’ qui e un po’ li. Alcuni stratagemmi cercano di aiutare nella selezione. I feed sono una trovata ottima, però anche se ti permettono di selezionare le informazioni che vuoi ricevere te ne portartano sempre di più. Quante volte una notizia trovata in un feed ha un link ad un altro blog, ad un altro sito ad un “altro mondo”? E dopo aver scoperto che anche questo secondo sito è interessante… lo si aggiunge al proprio aggregatore. E così ogni giorno si aggiungono altre notizie da leggere, idee che si possono solamente sbirciare, perché… il tempo è tiranno.
Non ci resta allora che sperare nel vero web semantico, quello in cui saranno i software stessi a leggere le notizie o gli articoli e a rielaborarli creando nuova conoscenza… che verrà letta solo da altri computer.
Uno scenario apocalittico? Forse no, del resto già è così poca la gente che davvero cerca di capire, è molto più semplice un mondo “point and click”.

 Posted by at 12:21 - 556
Ago 272007
 

Cos’è AIR? (Adobe Integrated Runtime)

Un sistema che permette di portare “rich internet application” sui desktop. Sembra bello però…

1) AIR è disponibile solo su alcuni sistemi operativi, quindi sarà Adobe a decidereDOVE le tue applicazioni gireranno.

2) AIR non è Open Source e questo significa molte cose, soprattutto che sarà sempre Adobe ad avere il controllo, il coltello dalla parte del manico.

Se voglio sviluppare applicazioni desktop che girino su molte piattaforme perché non usare Java? Lo so Java non è certo il linguaggio più bello del mondo, però è finalmente OpenSource, e ci sono applicativi di tutto rispetto sviluppati in Java, vedi ad esempiop Eclipse o NetBeans e posso scrivere applicazioni che hanno le stesse potenzialità delle applicazioni desktop vere e proprie.

E se non voglio usare il linguaggio Java… ci sono parecchi altri linguaggi implementati sulla JVM.

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 Posted by at 14:24 - 642
Lug 082007
 

Mi è capitato sott’occhio quest’articolo 55 articoli essenziali che ogni blogger dovrebbe leggere.

L’autore elenca 55 articoli che chi vuol fare un blog dovrebbe leggere (secondo lui) per rendere il suo blog migliore, più letto ecc. ecc. Io l’articolo non l’ho letto 😉 se non un scorsa veloce e nemmeno gli altri 55 articoli da lui elencati. Che me ne frega di blog che parlano di come fare un blog?

Siamo al paradosso, uno legge dei blog che insegnano come fare i blog per poi fare un blog che parla di blog.

Ho sempre pensato che il blog dovesse servire per dire qualcosa, SE SI HA QUALCOSA DA DIRE… altrimenti… silenzio. Mi illudevo che servisse a dar voce a tutte le persone che hanno cose interessanti da dire e magari non riescono a raggiungere i canali “ufficiali” come tv, radio, giornali ecc.

Invece no, ora lo scopo non è avere qualcosa da dire e dirlo, ma “avere un blog” e che sia un bel blog.

L’unica scusante per l’autore è che il suo articolo sia un trucco per evitare la nascita di nuovi blog. Secondo me se uno si legge quei 56 articoli poi gli passa la voglia di scrivere.

Rileggendo mi sono accorto che il titolo corretto del post è 55 articoli essenziali che ogni SERIO blogger dovrebbe leggere. Questo mi libera totalmente da qualsiasi obbligo e da ogni senso di colpa, non sono né sono mai stato serio, quindi per mia fortuna posso fare a meno di perdere tempo con quegli articoli… magari invece mi leggo un po’ di documentazione di guile.

 Posted by at 21:58 - 957